10 cose che è vantaggioso sapere in tema di eredità
Ecco dieci piccole informazioni utili relative alle successioni ereditarie in linguaggio comprensibile.
Forse una è quella che cercavate, forse la trovate per caso e vi fa venire un’idea. Per una volta se direte “L’ho trovato su Internet!” sarete certi di non dire una corbelleria.
Se invece quel che vi serve in materia successoria è una consulenza professionale (dunque non gratuita), anche a distanza, scrivete a rbassetti.3@notariato.it
1. Quando è utile fare il testamento dal notaio?
Quando ha un contenuto complesso, quando si vuole essere certi della sua conservazione, quando si teme che qualcuno a cui il testamento resterà indigesto possa agire sostenendo che il testamento olografo è falso oppure che la volontà è stata estorta o il soggetto all’epoca non era capace di intendere e di volere.
2. Cosa bisogna evitare facendo il testamento da soli?
Fra le altre cose: scriverlo al computer, farlo firmare da testimoni, farlo insieme al coniuge invece che singolarmente, non mettergli la data, non firmarlo.
3. Come si possono favorire i figli più meritevoli?
Per prima cosa le quote non debbono essere per forza uguali. In alcuni casi è possibile, fuori dal testamento, compensare con un particolare contratto il figlio che si prende cura dei genitori. Inoltre il cittadino italiano che risiede in un paese in cui non è obbligatorio lasciare una quota ai figli può scegliere la legge di quel paese.
4. Si possono fare accordi tra gli eredi prima che ci sia una successione?
No, il nostro ordinamento vieta i patti che riguardano la successione futura di una persona ancora viva. Fa eccezione il patto di famiglia, che serve a trasferire l’azienda o sue quote a uno o più discendenti. Inoltre se il cittadino italiano ha la residenza effettiva in un paese che ammette i patti successori può scegliere di ricorrere alla legge di quel paese.
5. Si possono garantire i diritti di natura successoria ai conviventi?
I conviventi non hanno diritti successori patrimoniali, salvo un limitato diritto di abitazione sulla residenza familiare. Possono essere beneficiari testamentari non oltre la quota disponibile. Possono stipulare contratti di convivenza, che non possono attribuire quote di eredità, ma a certe condizioni possono attribuirsi reciprocamente diritti patrimoniali con la stessa funzione delle attribuzioni successorie.
6. Conviene fare donazioni oggi o aspettare la successione in futuro?
Le donazioni e le successioni sono soggette alle stesse imposte. E’ vero però che le imposte di successione in Italia sono più basse che in tutte gli altri paesi del mondo e da tempo molti ne prevedono un aumento. La donazione quindi consentirebbe di tassare il patrimonio secondo la tassazione attuale. Ci possono essere poi specifiche ragioni legate ad altre imposte (come la possibilità di risparmiare sull’Imu).
7. Ci sono forme più moderne di pianificazione successoria?
Il modo più moderno per pianificare la propria successione è il trust, uno strumento che non è per forza utile solo ai grandi patrimoni e che offre una serie di opportunità che un testamento non riesce bene a governare. Oltre che al testamento può essere alternativo alla donazione, specie se si tratta di più beni.
8. Un bene che proviene da una donazione si può vendere?
Si può vendere ma con alcune difficoltà pratiche. Un acquirente che compra un bene proveniente da una donazione, finché il donante è vivo, dovrà considerare che i suoi legittimari potrebbero un giorno procuragli dei grattacapi. Esistono però diversi rimedi.
9. Quali diritti successori hanno i fratelli?
I fratelli sono eredi legittimi la non legittimari. Questo significa, ad esempio, che se una persona muore sposata e senza figli, i suoi fratelli ereditano insieme al coniuge. Ma se viene fatto testamento a favore del coniuge, o anche di un estraneo, i fratelli non erediteranno.
10. Come devono comportarsi gli eredi se temono che il defunto avesse dei debiti?
Oltre che rinunciare all’eredità possono accettarla con beneficio d’inventario. Si tratta di una procedura, a volte anche piuttosto semplice, grazie alla quale i creditori del defunto non possono rivolgersi agli eredi se non nei limiti di quanto questi hanno ricevuto.
Dieci domande e risposte per capire esattamente come cambia la tassazione del trust
Con la circolare 34/E del 20 ottobre l’Agenzia delle Entrate:
a. Fornisce indicazioni in materia di imposte dirette, soprattutto riguardo alle modifiche introdotte dal decreto legge 26 ottobre 2019 n. 124 e dunque con particolare attenzione alle situazioni in cui la residenza fiscale rischi di comportare la sostanziale detassazione dei redditi attribuiti a soggetti italiani.
b. Prende atto di orientamenti giurisprudenziali ormai consolidati e modifica la sua posizione riguardo alle imposte indirette.
c. Fornisce chiarimenti in merito agli obblighi di monitoraggio.
Come cambia la posizione del chiamato che è in possesso dei beni, rispetto alla rinuncia?
Si può revocare tacitamente la rinuncia ereditaria?
I creditori del chiamato possono agire se questi ha lasciato decorrere i termini per accettare?
Si applica l’articolo 524 in caso di rinuncia all’azione di riduzione?
Alcune recenti sentenze mi danno l’occasione, in questo testo, di fare un brevissimo punto su questi argomenti
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